Poche MA buone di novembre 1998




86
  Un siciliano lavorava in Giappone. Un giorno, dopo una giornata di lavoro, andò al bar; un giapponese lo avvicinò e prima che potesse aprire bocca lo stese con un colpo d’arte marziale, lasciandolo a terra privo di sensi. Il giapponese quindi si rivolse al barista: -Quando lui svegliare dire che è stata mossa di karatè numero 56 del libro del maestro Kasazuma.
Quando il siciliano riprese coscienza, il barista gli riferì le parole del giapponese. Il siciliano, si ricompose e un po’ malconcio, tornò a casa.
Il giorno seguente si ripeté la stessa scena, il siciliano tornò in quel bar e poco dopo entrò anche il giapponese che lo avvicinò e lo stese con un altra mossa di karatè. Quindi al barista: -Quando lui svegliare dire che è stata mossa di karatè numero 19 del libro del maestro Kasazuma.
Il barista riferì anche quella volta.
La cosa si ripeté ancora per il resto della settimana, con il giapponese che fece provare al povero siciliano i colpi numero 42, 58, ed anche il 69, proprio come erano riportati nel libro del maestro Kasazuma.
All'ottavo giorno il siciliano, entrando al bar, si nascose dietro una porta. Anche il giapponese arrivò e cercava il siciliano, ma quest’ultimo lo prese di sorpresa e lo atterrò prima che potesse difendersi. Si rivolse quindi al barista: -Quest’uomo non si dovrebbe più alzare, però se ce la dovesse fare, sia gentile, gli dica che è stato un colpo di cric della 128 special di Cicciuzzu Badalamenti!

[Gaetano]


87
  Un comandante dell’esercito convocato dai suoi superiori afferma che la difesa dall’assalto nemico sarebbe potuta durare più a lungo se le armi dei suoi uomini non fossero state le granate.
I suoi coraggiosi soldati, purtroppo mal istruiti, le lanciarono dalle loro trincee contro i nemici che venivano avanti strisciando, ma quelli le presero, tolsero le sicure e gliele lanciarono indietro.
88
  Durante un pranzo in casa Rossi, il piccolo Saverio proclama a gran voce: -Mamma devo fare la cacca!
La mamma imbarazzata lo accompagna in bagno, dove gli spiega che è cattiva educazione nominare a tavola -certe cose-, specialmente in presenza di estranei.
-E come faccio a dirlo quando mi scappa?
-Puoi dire, per esempio: -Mamma, vado a fare una passeggiata.
Tempo dopo, i signori Rossi hanno a pranzo alcuni amici e durante il banchetto Saverio ha bisogno di andare al bagno. Ricordandosi dell’insegnamento della mamma le dice: -Mamma, vado a fare una passeggiata.
-No-, la donna lo blocca alla sedia, -prima finisci il pranzo e poi vai a fare la passeggiata!
Poco dopo la signora si accorge che il piccolo Saverio è preso da un’insolita agitazione e si dimena sulla sedia. Al ché gli domanda apprensiva: -Qualcosa che non va, Saverio?
-Niente mamma-, risponde il bambino, -ho solo fatto la passeggiata nei calzoni!


89
  Il piccolo ciclope chiede al padre Polifemo: "Papà, perché abbiamo un occhio solo?"
E Polifemo: "Non mi rompere la palla!"


90
  Un carabiniere arriva contento in ufficio: -Ieri ho finito un bel puzzle.
L'appuntato: -E quanto ci hai messo?
-Due anni.
-Caspita! Così tanto?
-Al contrario, sono stato velocissimo! Sulla scatola c'era scritto: da 3 a 6 anni!


Boom!!! Poche MA buone. Pag 1/2 dicembre 98

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